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Ci vuole coraggio, spirito d’avventura, voglia di condivisione e grande adattabilità per voler a tutti i costi andare in Islanda, soprattutto in inverno dove il clima domina sovrano e indiscusso.
Spesso succede che si è frenati dal fare questo tipo di programma perché non si condividono gli stessi desideri nel viaggiare con il proprio partner o con i propri amici o famigliari.
Federica Pompei (@mum_needs_coffee), Michela Magnani ph e Antonello Marcelli (@dad_needs_trip)
Per tutti coloro che avevano questo sogno nel cassetto e hanno deciso che non sarebbe potuto rimanere chiuso lì dentro ancora a lungo.
Affidarsi al nostro tour in Islanda significa partire sereni, anche se soli, perché soli non lo si è affatto.
Partire con sconosciuti che condividono la stessa fame di vedere l’Islanda è solo l’inizio di un’avventura unica, coinvolgente, stravagante con persone molto più’ affini a noi di quanto ci si potrebbe aspettare.
Spesso è proprio la meta, la destinazione a selezionare persone accomunate da un senso di vivere la vita molto simile.
Rientrati in Italia dopo il nostro primo viaggio di gruppo in Islanda abbiamo provato un senso di vuoto, di malinconia e di dispiacere, perché il sogno finiva.
Ne eravamo coscienti, ci siamo abbracciati mentre piangevamo.
Sapevamo però in cuor nostro che quell’amicizia stretta con degli sconosciuti non sarebbe finita in aeroporto, è così è stato.
Abbiamo conosciuto persone bellissime, che non vediamo l’ora di rivedere, di andare a trovare e perché no, con cui speriamo di viaggiare ancora.
10 motivi per vedere l’islanda in un viaggio di gruppo
Prima di dirti quali sono, secondo me, i 10 motivi per cui un viaggio di gruppo in Islanda potrebbe fare al caso tuo voglio mostrarti un pò di fotografie scattate durante il nostro viaggio di gruppo fotografico emozionale in Islanda che si è concluso lo scorso Febbraio.
Abbiamo condiviso scenari mozzafiato e li abbiamo immortalati attraverso lenti ed occhi diversi.
Siamo un gruppo di fotografi (professionisti e non) accomunati da questa passione: la fotografia.
E allora voglio farti sognare un pò, come abbiamo sognato noi, e farti vedere cosa può accadere in un posto magico come l’Islanda.
Ho selezionato una foto per partecipante di questo viaggio di gruppo fotografico meraviglioso. Goditi lo spettacolo!
Ora possiamo analizzare i 10 motivi per cui secondo me vale la pena affidarsi alla nostra proposta di viaggio fotografico di gruppo in Islanda al miglior prezzo disponibile sul mercato, viaggiando in totale sicurezza e in assoluto comfort!
Se non vuoi perdere i nostri prossimi viaggi di gruppo iscriviti subito alla NORDIC NEWSLETTER, soltanto sogni da realizzare e niente spam, questo è sicuro!
Islanda foto della spiaggia di Reynisfjara, ph Francesca Zaccaria
Islanda nei pressi della diamond beach, foto di Michela Magnani ph
Cavalli d’Islanda foto di Maya Albano ph
cascata Seljalandsfoss foto di Kasia Photographer
backstage fotografico sulla spiaggia di Reynisfjara, Islanda. Foto di Maria Giulia Tedeschi
Islanda in inverno foto di Paola Cazzaniga ph
Michela Magnani in Islanda fotografata da Federica Pompei
Islanda, diamond beach con gli occhi di Giacomo
Diamond beach Islanda foto di Angelina photography
1) puoi partire da solo ma non essere da solo a viaggiare
Sembra una cosa bizzarra da scrivere. Eppure, quando si ha in mente l’Islanda ma si hanno attorno persone che non amano viaggiare o che temono il freddo, questo potrebbe essere a tutti gli effetti il solo motivo che ci impedisce di vedere l’Islanda.
Magari si hanno dei bambini troppo piccoli per pensare all’Islanda come ad una vacanza per l’intera famiglia. Il fattore costo sicuramente non depone a favore del visitare l’Islanda con la famiglia, soprattuto quando numerosa. E allora che si fa?
Si potrebbe decidere di concedersi un meritato regalo e di fare i biglietti per una sola persona.
Che tu sia una mamma, un papà, un single, un lavoratore oberato: ricorda che di vita ne abbiamo una sola e che ogni lasciata è persa.
Ecco perché quando tutto è organizzato, si tratta davvero solo di preparare la valigia e di preoccuparsi di che tempo farà.
Sapevi che in Islanda c’è un detto: “com’è il tempo?” “Richiedimelo tra cinque minuti”.
2) realizzerai un sogno che altrimenti sarebbe rimasto nel cassetto
Quante volte abbiamo rinunciato a qualcosa e quel qualcosa è ancora lì in attesa di essere vissuto.
Se l’Islanda è nei tuoi pensieri da un pò forse il momento giusto che stavi aspettando è arrivato.
Grazie alla professionalità, alla passione, alla competenza di Antonello Marcelli, il nostro tour leader potrai prenotare in tutta sicurezza.
Noi pensiamo a tutti gli aspetti tecnici, dalla scelta delle locations, agli itinerari, ai momenti di relax. Tu dovrai solo pensare a portare con te il tuo entusiasmo per vivere un’avventura che ricorderai per sempre.
Aurora boreale Islanda foto di Maya Albano
3) perche’ se aspetti il momento giusto, il momento giusto potrebbe non arrivare mai
Come abbiamo detto, in certi casi, non resta che decidersi.
Potremmo essere degli sconosciuti ancora per te, lo capisco.
Ti basterà seguirci sui nostri canali social, in cui mostriamo la nostra vita a 360 gradi.
Da Instagram a Facebook a Pinterest, passando per i nostri blog sono sicura che ti farai una buona idea per munirti del coraggio necessario per decidere che è proprio questo il momento giusto per te!
Blue lagoon foto di Francesca Zaccaria
4) affidarsi ad un viaggio organizzato puo’ fare la differenza sopratutto in islanda
Quando il viaggio è di gruppo non si hanno più scuse perché in realtà non si dovrà affrontare nulla da soli.
Ogni viaggio di gruppo da noi organizzato è supportato da un gruppo Whatsapp in cui ci si inizia a conoscere e nel quale si condividono prima consigli pre partenza e poi ricordi, inclusi foto, video e tante risate.
5) potrai prenotare senza pensare a niente
Se non sei un amante del perdere ore, giorni e settimane dietro a voli, Hotels, itinerari fattibili o infattibili questo è il tipo di viaggio perfetto per te.
Abbiamo un tour leader dedicato che si occupa di tutto, che tiene costantemente informati i partecipanti e che invia promemoria su tutte le procedure burocratiche da sbrigare.
L’unica cosa che dovrai fare sarà scegliere di partire con noi.
6) avrai modo di conoscere persone bellissime molto affini al tuo modo di vedere la vita
Spesso, nei viaggi, dalla meta scelta si possono capire tante cose sui partecipanti.
Difficilmente chi sceglie di andare in Islanda, ad esempio, non sarà amante di animali o di natura o di paesaggi mozzafiato.
Il nostro viaggio di gruppo di Febbraio ha riunito 10 persone con in comune la voglia di vivere nel qui e nell’ora, una buone dose di coraggio, uno spirito di libertà, il desiderio di concedersi un regalo (un qualcosa di unico e di immateriale), un’esperienza che ci avrebbe segnati per la vita.
Chi è già stato in Islanda sa di cosa sto parlando.
Viaggio di gruppo in Islanda con dad needs trip
7) potrai vivere l’esperienza che avevi sempre sognato ma che per mille e uno motivi non hai mai potuto vivere
Ci sono svariati motivi per cui il momento giusto scappa sempre di mano.
Certe volte si tratta di soldi, altre volte di mancanza di tempo o ferie dal lavoro, altre ancora di nascita, figli piccoli da accudire…
In ognuno di questi casi, lavorandoci bene e per tempo, si può arrivare al compromesso.
Io, mio marito e Kasia (una partecipante), ad esempio, ci siamo fatti aiutare nella gestione dei figli dai nonni, dalle zie, etc.
Qualcun altro ha deciso di concedersi un regalo speciale per l’arrivo dei 40 anni.
Altri ancora (una coppia) si son fatti un regalo bellissimo e hanno scelto di condividerlo insieme a dei perfetti sconosciuti (fino all’arrivo all’aeroporto di Milano).
C’è anche stato chi ha scelto di fare un qualcosa che altrimenti, da sola, non avrebbe mai fatto (è il caso di Paola).
C’è stata una mamma che ha inseguito un sogno (Islanda + fotografia) e ha avuto un marito pronto a badare ai figli per entrambi, perché sapeva che sua moglie di quel viaggio ne sentiva il bisogno.
I motivi che possono spingerti a preferire un viaggio di gruppo al fai da te sono tanti, tantissimi. Il sapere di non essere soli ad affrontare il tutto primo fra tutti.
Io e Antonello davanti al geysir, Islanda foto di Maya Albano
8) il fai da te non fa per te
Il tempo, per me, è la cosa più preziosa che abbiamo. Non ce n’è.
E se non sono pratica di compagnie aeree, di calcoli di itinerari, di fattibilità, di percorrenza di strade e sopratutto della meta che faccio? Rinuncio? Ma anche no, mi affido a chi, per lavoro, ne sa più di me, fa questo meglio di come potrei farlo io.
Io sono di questo parere: quando qualcosa non rientra nel ventaglio delle mie competenze, semplicemente, so che devo delegare.
Solo così si è sicuri di ottenere il meglio da qualsiasi situazione.
Quando eravamo in procinto di partire per l’Islanda, non so perché (anzi forse lo so), c’erano persone sui social che facevano di tutto per scoraggiarci a partire, dipingendo il quadro meteorologico come catastrofico…
Ci siamo affidati al nostro tour leader fino all’ultimo. Abbiamo avuto soltanto un ritardo all’aeroporto di Amsterdam (causa mal tempo in tutto il Nord Europa) ma una volta atterrati in Islanda, non avremmo potuto chiedere di meglio.
Armati di 4×4 non c’è stata strada che non abbiamo non potuto percorrere. Questo anche grazie alla scelta, a monte, da parte del nostro tour leader degli itinerari più consoni per affrontare l’Islanda in pieno inverno.
La prima notte siamo stati ripagati da un aurora boreale pazzesca.
Aurora boreale in Islanda foto di Federica Pompei
9) non sei pratico della meta e preferisci affidarti a chi la conosce bene
Io amo viaggiare ma sono cosciente di non sapere molto dei territori che vorrei visitare.
E’ per questo che ho sempre affidato a mio marito, il nostro tour leader, la programmazione di ogni nostro viaggio.
Appena ci siamo conosciuti stavamo già progettando il nostro viaggio in Argentina. Peccato che mi si è rotto l’Hard disk ed ho perso tutte le foto che abbiamo fatto. E’ stato un viaggio fantastico.
Chi è e cosa fa Dad needs trip – Antonello Marcelli – travel consultant professionista – travel planner- tour leader – travel designer
10) vuoi un ottimo motivo per partire da solo e scoprire l’islanda
Vuoi dovere l’Islanda a tutti i costi, ma nessuno è disposto a partire con te, per un milione di motivi.
Sappi che potrai conoscere persone meravigliose, con le quali potresti stringere amicizie lunghe una vita.
Devi solo seguire il tuo istinto e farti guidare.
Sappi che noi ci siamo.
Io e mio marito, Antonello, siamo dei consulenti di viaggi per una nota agenzia online.
Siamo genitori di tre bambini piccoli, amiamo viaggiare e far viaggiare in estrema sicurezza, non trascuriamo il lato assicurativo del viaggio e neppure il comfort.
Proponiamo soluzione complete e non specchietti per allodole come vanno tanto di moda, purtroppo, sul web.
Per questo abbiamo realizzato il nostro primo viaggio di gruppo fotografico emozionale in Islanda pensando davvero a tutto (voli inclusi, hotel di design e confortevoli con colazione e cena incluse, noleggio auto 4×4 incluse, assicurazione annullamento per qualsiasi motivo giustificabile incluso mancanza di ferie e licenziamento oltre che causa Covid, o qualunque altra malattia certificabile).
Se hai domande, curiosità o stai per organizzare il tuo prossimo viaggio, siamo felici di restare a tua disposizione per disegnare il viaggio che stai sognando! Lasciami un commento e sarò felice di ricontattarti!
Se penso all’autunno in cucina mi vengono in mente subito tre cose: zucca, castagne e vino rosso. La zucca l’ho riscoperta negli ultimi anni e da allora amo utilizzarla in tutti i modi: dal dolce al salato. Ecco perché qualche giorno fa ho pensato: chissà che sapore avrebbe se ne facessi una marmellata? Che poi potrebbe diventare anche una composta da abbinare a taglieri di salumi e formaggi insieme a del miele. Io ho già l’acquolina in bocca. E subito dopo averla realizzata l’ho cosparsa su una cheescake.
Visto che il risultato ottenuto ci è piaciuto, eccomi pronta a condividere la ricetta con te.
ingredienti per la marmellata di zucca
1000 gr zucca tagliata
200 grammi acqua
300 grammi di zucchero
scorza e succo di mezzo limone
a piacere si può aggiungere della cannella
COME PULIRE LA ZUCCA
Tagliamo la nostra zucca a metà: una volta aperta toglieremo i semi e i filamenti interni.
Poi andiamo ad eliminare la buccia della zucca (operazione che non amo molto). Si può procedere con coltello, pelapatate o facendola appassire in forno a bassa temperatura.
Ora non ci resta che tagliare la zucca a pezzetti o dadini.
procedimento per la marmellata di zucca con il bimby
Se abbiamo il bimby inseriamo nel boccale tutti i tocchetti di zucca ed aggiungiamo l’acqua, lo zucchero ed il succo e la scorza grattugiata del limone.
A questo punto non ci resta che azionare il bimby: 40 minuti a temperatura 100 gradi, velocità 1. Poi si prosegue con 20 minuti a velocità 1 ma in modalità Varoma. A questo punto si va a controllare la consistenza (varia in base al tipo di zucca utilizzata). Se troppo liquida si continua con la cottura controllando ad occhio. Altrimenti si può omogeneizzare il tutto procedendo per 10 secondi a velocità 10. Arrivati a questo punto non servirà fare altro che invasare in dei barattoli in vetro precedentemente sterilizzati. Metterli a testa in giù e controllare il tappo per esser sicuri di avere eseguito correttamente la procedura di sottovuoto.
procedimento per la marmellata di zucca con padella sul fuoco
In questo caso, andremo semplicemente ad inserire i nostri ingredienti (zucca, acqua, limone, zucchero) in una padella capiente a fuoco lento per 1 ora e 20 minuti circa. In questo caso sarà sufficiente sminuzzare la zucca schiacciandola con una forchetta. Girate di tanto in tanto e quando la zucca si sarà rappresa la vostra marmellata sarà pronta.
Cheescake alla zucca perfetta ricetta autunnale di Federica Pompei
come utilizzare la marmellata alla zucca
La prima cosa che ho fatto è stata assaggiarla tal quale. Ne son rimasta estasiata. Ecco che allora ho deciso di cospargerla su una fetta di pane bruschettato. Poi mio marito mi ha detto: “perché non ci facciamo una cheescake?” e non ho saputo dirgli di no. Quindi si, son giorni che facciamo marmellata alla zucca e gli impieghi sono potenzialmente infiniti. Basta lasciarsi andare alla fantasia e la vorrete inserire nella crostata magari decorata con foglioline autunnali o con gli animali del bosco.
marmellata di zucca come composta per formaggi
Un altro modo di impiegare la marmellata di zucca è quello di accompagnare in un antipasto i salumi o i formaggi. Si può servire in una ciotola con accanto del miele o una riduzione di cipolla rossa caramellata.
Autunno e zucche: alcune idee
Sempre per restare in tema ricette autunnali in cucina voglio lasciarti con una torta molto leggera sempre alla zucca, ideale da gustare per colazione o durante un caffè con la tua migliore amica.
Torta light alla zucca con pochi ingredienti di Federica Pompei
Se l’articolo ti è stato utile ricordati che puoi condividerlo con i tuoi amici, su Pinterest o sui tuoi social, anzi mi faresti molto felice se lo facessi.
Buon inizio Autunno,
Federica Pompei meglio nota come @mum_needs_coffee.
Hai deciso di visitare la Provenza e non vuoi perderti i campi di lavanda da sogno che vedi nelle copertine Lonely Planet o su Instagram e Google ma non sai da dove partire o in quale posizione strategica alloggiare.
Niente panico.
Posso già tranquillizzarti perché sei nel posto giusto. In questo articolo ti porterò con me sulle tracce del nostro itinerario concluso da pochissimo, ti svelerò tutto quello che solo chi ha visitato la Provenza può raccontare e tramandare.
Non solo ti dirò quali sono, secondo me, i campi di lavanda da non perdere per portare a casa delle foto pazzesche e per vivere l’esperienza provenzale che sogni da anni, vedremo anche di sfatare alcuni falsi miti che girano per la rete come quello che a metà luglio la lavanda già non si trova piu’.
Qual è il periodo migliore per visitare la Provenza
Il periodo di fioritura della lavanda incomincia dalla fine di Giugno e si protrae fino ad Agosto avanzato.
Sono ancora in tempo per un weekend in Provenza? Assolutamente si!
Campo in piena fioritura a metà Luglio 2021, Valensole
Campo di Lavanda in Provenza ancora non nel pieno della fioritura. Foto scattata a metà luglio 2021
Come tutte le coltivazioni anche la lavanda subisce variazioni in base alla varietà coltivata, al clima, alla latitudine o all’altitudine. In rete si trovano diverse mappe con la fioritura zona per zona. Detto questo per me il mese di Luglio rimane il periodo migliore in assoluto per visitare la Provenza.
La raccolta della Lavanda si svolge dai primi di Agosto fino alla fine del mese. Per essere raccolta la Lavanda deve essere ben asciutta, anche per la sua crescita e maturazione influisce molto la stagione e soprattutto il clima.
Quando la Lavanda viene raccolta solitamente nei borghi si svolgono delle feste per celebrare la tradizione.
Quali sono i migliori campi di lavanda da fotografare in Provenza
Ti accorgerai di essere in Provenza perché in questa regione non sarà difficile trovare campi coltivati a lavanda quasi ovunque.
Dal finestrino dell’auto, se arrivi in macchina, si aprono scenari poetici caratterizzati dall’azzurro profondo del cielo, dal verde della boscaglia, dall’oro del grano e dal viola delle macchie dei campi di lavanda.
Spesso ancor prima di vederli saranno le loro note profumate a farti aguzzare la vista e a farti prendere in mano il telefono nella speranza di riprendere cotanta meraviglia.
Quasi sicuramente sarai tentato di fermarti al primo campo di lavanda che incontrerai per strada e non sarò di certo io a dirti di non farlo. Ma potresti quasi cadere nell’insicurezza di pensare: ma è davvero tutto qui?! Di campi così se ne trovano anche in Italia! Tutto vero! Ecco perché ho stilato per te la lista dei campi di lavanda davvero imperdibili se hai deciso di trascorrere qualche giorno in Provenza!
1)L’abbazia di Sénanque
In questo periodo l’abbazia è in ristrutturazione, questo te lo dico perché per uno scatto tradizionale, ovvero frontale, le foto saranno purtroppo inficiate dall’impalcatura che riveste l’abbazia.
Ciò nonostante è possibile sperimentare altre tipologie di scatto mettendosi anche un pò alla prova.
Molto panoramica la strada stessa che conduce all’abbazia dalla quale ho realizzato qualche scatto.
Ho trovato anche molto interessante l’edificio laterale adiacente all’abbazia. Vale la pena visitare questo luogo sacro anche solo per respirarne la pace e la tranquillità, la vista e il profumo dei campi di lavanda in fiore ne aumentano senz’altro in maniera esponenziale il fascino.
Abbazia di Senanque da un’altra prospettiva
2)Plateau de Valensole
Questo è il luogo esatto che avevo idealizzato nella mia mente quando pensavo, ormai da anni e anni, alla Provenza.
Si tratta degli enormi campi di lavanda situati sulla strada principale che dalla località di Manosque porta a quella di Valensole.
Ci sono diverse aziende agricole che coltivano la lavanda su colline intere. Qui potrai davvero divertirti a girare video o a sperimentare la fotografia con diverse inquadrature perché la lavanda è talmente tanta che non prenderla (come avevi magari in mente) sarà impossibile.
Per quanto mi son piaciute queste colline e distese sconfinate di lavanda ci son tornata due volte.
La seconda volta al tramonto ed è stato solo allora che ho fatto un’incredibile scoperta.
Sul procinto del calar del sole di api nemmeno l’ombra. Può sembrar superfluo da scrivere ma magari per qualcuno (che ha la fobia delle api) potrebbe essere un’occasione unica per non precludersi una passeggiata tra i filari di lavanda.
Di giorno, ti avviso già, le api sono lavoratrici laboriose e sarà impossibile non incontrarne a decine e decine.
Plateau de Valensole forse il piu’ bel campo di lavanda da fotografare in Provenza
3)chateau du bois
Quando si viaggia con tre bambini piccoli si devono mettere in conto anche alcune rinunce. Per non perdere troppo tempo in auto non abbiamo raggiunto questa località ma ci tengo ad inserirla perché è un altro di quei posti in Provenza che catturano l’attenzione dei fotografi.
il museo della lavanda
Un luogo molto curato da vivere e scoprire. All’ingresso i bambini ricevono una specie di questionario (varia in base all’età) in modo da mettersi alla prova a fine visita su tutto quello che hanno imparato sulla lavanda.
Una tappa al museo della Lavanda è d’obbligo se decidi di visitare la Provenza
Differenze tra lavanda vera e lavanda ibrida
Prima di iniziare la visita, la guida fa una breve illustrazione circa le differenze tra lavanda fine e lavandino (o lavanda ibrida).
La prima viene coltivata in alta quota nel Luberon, mentre la seconda è quella che si trova un pò ovunque. La differenza a vista la si puo’ vedere subito dalla forma dello stelo del fiore: un solo fiore per stelo per la lavanda fine, tre fioriture per stelo per la lavanda ibrida.
Mentre la lavanda vera o officinale ha proprietà medicinali, il lavandino o lavanda ibrida produce un olio essenziale che viene impiegato nell’industria chimica per profumare lozioni destinate al bucato e ai prodotti per la pulizia della casa, ad esempio.
Anche la resa in termini di olio essenziale è ben differente. Occorrono molti piu’ chilogrammi di lavanda vera per produrre la stessa quantità in millilitri di olio essenziale che produce la lavanda ibrida.
un’esperienza di museo a prova di bambino
Nel museo si può fare un viaggio nel tempo ripercorrendo tutta la storia della coltivazione della lavanda anche grazie alle foto dell’epoca e ai differenti tipi di distillatori usati nell’arco degli anni.
L’inizio della visita corrisponde alla proiezione di un film (molto ben fatto) nella stanza cinema, piacevole da visionare anche per i bambini. Grazie alle cuffiette (regolabili in differenti lingue) potranno seguire in maniera autonoma tutte le spiegazioni in lingua italiana senza perdersi alcun dettaglio.
Attraverso questo breve film si fa un vero e proprio viaggio alla scoperta della fattoria della famiglia Lincelé che produce il pregiato olio essenziale di lavanda officinale. Si va dalla semina, alla raccolta ed infine alla produzione dell’olio essenziale di lavanda fine.
Sempre nel museo molto carino per i bambini, gli spazi dedicati al disegno libero, ai giochi touch screen, fino ad una parete con videoproiettore sempre in versione touch responsive.
la boutique della famiglia che produce olio essenziale di ottima qualità
Alla fine della visita audioguidata si giunge, prima, alla boutique dei prodotti a base di lavanda fine prodotti dall’azienda di famiglia Lincelé, poi, nell’area ristoro esterna, fruibile anche a modi pic nic grazie alla presenza di zone ombreggiate e tavoli.
dove alloggiare in provenza
La Provenza non è solo lavanda, questo va detto. E’ il paradiso di chi ama la campagna, la vita lenta, le passeggiate in bicicletta o il frinir delle cicale.
Sono rimasta incantata dai suoi borghi così curati e caratteristici, così come i suoi mercati, i suoi campi di alberi da frutto, per non parlare delle case in mattoncini in cui a variare sono soltanto le persiane o gli scuri delle case, che vanno da un color pastello all’altro, lasciando il paesaggio in perfetta palette!
Noi abbiamo scelto di alloggiare in una tipica residenza di campagna in stile provenzale. Ci siamo immersi per quattro giorni nel suono della natura: dal frinire delle cicale al nitrito dei cavalli, passando per il canto del gallo.
La località scelta è stata il paesino di Murs, nelle immediate vicinanze di Gordes, a due passi dalla regione del Luberon.
Gordes, un paesino molto caratteristico tutto in pietra
Il paesino di Gordes, arroccato sul pendio di una montagna, merita di essere visitato per la peculiarità delle case che lo compongono, tutte apparentemente uguali con i loro mattoncini chiari.
Per raggiungere i campi di lavanda di Valensole ci abbiamo messo poco piu’ di un’ora di macchina. Guidare per questa regione è così bello e rilassante che le distanze non saranno così scomode come si potrebbe pensare.
A pochi km di distanza da Gordes, precisamente a Murs, la residenza tipicamente provenzale nella quale abbiamo alloggiato
Questa è stata la nostra sistemazione e garantisco che ne vale tremendamente la pena! Scrivimi nei commenti, o per email o su instagram per avere il contatto dell’host!
Le Isole Eolie sono 7: Panarea, Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Alicudi e Filicudi.
Ci siamo stati lo scorso settembre con i nostri tre figli e siamo riusciti a vederne 6 su 7 in 10 giorni!
Andando avanti troverete tutti i nostri appunti di viaggio sulle isole Eolie e tanti consigli pratici e strategici per viverle al meglio, anche viaggiando con bambini piccoli!
Se anche voi, come noi, siete amanti dell’avventura, di paesaggi mozzafiato, di acque cristalline, di paesaggi lunari, di vulcani, di cultura, di buon cibo, di escursioni in barca o di trekking le isole Eolie sono la destinazione giusta per voi.
Noi ci siamo stati lo scorso anno con 3 bambini piccoli (6, 4, 2 anni) e senza macchina (l’abbiamo lasciata a Napoli) e quest’anno stiamo già pensando di tornarci!
I bambini sono sempre pronti a stupirci e se noi genitori, il loro riferimento, abbiamo spirito di adattamento e tanta voglia di scoprire paesaggi e luoghi, così belli, da togliere il fiato non saranno di certo loro a limitarci nella scelta di questa destinazione.
Anzi, io e Antonello possiamo garantirti, che sarà un’esperienza così entusiasmante che saranno loro a parlartene poi durante tutto l’anno o addirittura i primi a chiederti in continuazione, come hanno fatto i nostri figli:
“quando torniamo alle isole Eolie?”.
Parola di @mum_needs_coffee e @dad_needs_trip genitori di Publio Francesco, Antonio e Giorgio, amanti delle Eolie.
ISOLE EOLIE MAPPA
Le sette isole dell’arcipelago delle Eolie: Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Panarea. Alicudi e Filicudi
Le isole Eolie, anche conosciute come le sette sorelle o isole Lipari, sono un arcipelago del mar Tirreno situato a nord della costa sicula. Questo arcipelago, di origine vulcanica, comprende anche due vulcani attivi: Stromboli e Vulcano. Ogni anno queste isole attirano al loro cospetto quasi 600.000 turisti.
Le isole Eolie sono comodamente raggiungibili via mare dal porto di Milazzo tutto l’anno. Possono essere quindi abbinate ad un viaggio in Sicilia, soprattutto se si hanno almeno 2 o 3 settimane di vacanza.
COME ARRIVARE ALLE ISOLE EOLIE
Io, Antonello ed i bimbi abbiamo raggiunto le isole via traghetto.
Siamo partiti la sera da Napoli e siamo arrivati alle Eolie la mattina dopo.
Sarà che noi siamo dei veri lupi di mare, ed ogni cosa che a che fare con l’acqua del mare, ci cattura e rapisce, ma il viaggio con il traghetto ha un fascino senza eguali.
Osservare i giganti del mare al porto di Napoli, stimola la fantasia e la curiosità dei più piccoli. E l’attesa è così, abbastanza facile da contenere. Una volta saliti sulla nave, si ha tutto il tempo di godere dall’alto di un tramonto spettacolare sul golfo di Napoli.
Una volta salpati dal porto inizia l’avventura!
E’ così bello vedere il cielo lentamente imbrunire. Navigare di notte, con il riflesso della luna sulla superficie dell’acqua, ha sempre reso il viaggio in traghetto (di andata e ritorno) parte integrante del viaggio stesso.
Un’esperienza unica che ancora oggi a distanza di tempo i bambini ricordano con piacere e ci richiedono spesso.
“Mamma, papà, quand’è che andiamo a dormire di nuovo sulla nave?”
Il porto di Napoli visto dal traghetto
come arrivare alle isole via mare
milazzo-isole eolie
La città di Milazzo è collegata molto bene, per la sua posizione geografica, alle Isole Eolie.
Da Milazzo è possibile raggiungere attraverso aliscafi (più veloci) e traghetti (piu’ lenti) tutte le Isole Eolie.
La durata della navigazione Milazzo-Lipari (compreso lo scalo a Vulcano) in aliscafo Liberty Lines è di circa 50 minuti, mentre con un traghetto Siremar ci vogliono circa 2 ore e 15 minuti.
Molte volte per raggiungere Alicudi e Filicudi è necessario cambiare su qualche isola maggiore (come ad esempio Salina o Lipari).
reggio calabria-isole eolie
E’ possibile raggiungere il porto di Lipari anche da Reggio Calabria grazie alla compagnia di traghetti Liberty Lines.
La durata della navigazione è di circa 2 ore e 10 minuti. Durante la stagione estiva è di solito garantito un collegamento giornaliero tra i due porti.
Panorama dell’alba su Stromboli visto dal traghetto
napoli-isole eolie-milazzo
La compagnia di traghetti Siremar offre, invece, due partenze serali a settimana da Napoli (il martedì e il venerdì) tutto l’anno. L’arrivo a Milazzo (ME) è previsto per la mattina seguente, per una durata complessiva di circa 12h (poi dipende dall’isola su cui deciderete di approdare)!
La prima isola che si raggiunge con la navigazione è Stromboli, a seguire c’è la fermata sull’isola di Panarea, poi Salina, Lipari e Vulcano.
Per quanto riguarda Salina fate attenzione alla vicinanza del vostro alloggio ad un porto piuttosto che all’altro per decidere quale traghetto scegliere. Alcuni collegamenti, infatti, fermano a Santa Marina (porto principale di Salina) altri a Rinella (secondo porticciolo di Salina).
come raggiungere le Isole Eolie con l’aereo
La città di Catania è facilmente raggiungibile dai principali aeroporti italiani (Brescia, Milano, Bologna, Bergamo, Roma, Torino, Ancona, Napoli, Firenze, Parma, Genova e Venezia).
Una volta arrivati a Catania si può raggiungere il porto di Milazzo attraverso mezzi pubblici o privati (autobus o transfer collettivo in caso prenotazione mediante agenzia di viaggi).
Al porto di Milazzo troverete tutti i desk delle varie compagnie di navigazione e, se non avete ancora prenotato il vostro posto sul traghetto, con un pò di fortuna potrete richiedere in loco la disponibilità di posti sulla linea di traghetto che vi interessa.
Io e Antonello vi consigliamo di muovervi per tempo sulle prenotazioni degli spostamenti! Tutto ormai è prenotabile in anticipo (per non rischiare di non trovare posto una volta giunti sul posto) online.
Se invece non preferite questa parte organizzativa della vacanza o non siete pratici di acquisti a distanza nel settore turistico, non preoccupatevi, possiamo occuparcene noi, come consulenti di viaggio.
Sicuramente la scelta di vivere le isole Eolie senza macchina può rivelarsi vincente per molti aspetti.
Alcune delle isole Eolie infatti non prevedono la circolazione di automezzi a motore.
Alicudi ad esempio è completamente priva di strade!
Da Giugno a Ottobre sono proibiti lo sbarco e la circolazione di veicoli a motore (non di proprietà dei residenti) su tutte le isole Eolie, ad eccezione di Salina.
E’ possibile portare invece auto o moto a Lipari, Vulcano e Filicudi solo in possesso di una dichiarazione che dimostri una prenotazione alberghiera per un minimo di 7 giorni.
A Lipari, Vulcano e Salina ci sono diverse agenzie di noleggio auto e scooter quindi potresti tranquillamente fare a meno del tuo mezzo e ricorrere all’affitto di un mezzo soprattutto se si visitano queste isole in giornata.
ISOLE EOLIE CON LA MACCHINA
Arrivare alle isole Eolie con la propria macchina è ammissibile nel caso in cui si decida di soggiornare per un lungo periodo a Lipari o Vulcano o Filicudi.
Personalmente ritengo che il bello di trascorrere le vacanze in un arcipelago sia anche quello di godersi il panorama via mare.
Quindi rimango dell’idea di abbandonare l’auto sulla terra ferma e di lasciarsi affascinare dalle rotte marittime che vi condurranno a scoprire le Eolie, isola dopo isola.
ISOLE CON BAMBINI PICCOLI: CONSIGLI DI VIAGGIO
Spesso si pensa che viaggiare con dei bambini piccoli sia un vero incubo e al solo pensiero di uscire dalla nostra comfort zone si preferisce rinunciare a destinazioni più complesse o geograficamente distanti.
Io e Antonello non siamo mai stati di questo parere e il fatto stesso di aver sempre viaggiato con i nostri figli (fin dai loro primi mesi di vita) ci ha permesso di dirci a posteriori: “avevamo ragione!”.
Questo non significa di certo avventurarsi senza criterio o cognizione: semplicemente si tratta di studiare il percorso e la meta in anticipo, includendo necessità particolari, quindi in sostanza bisogna disegnare il viaggio o la vacanza mettendo le esigenze dei bambini al primo posto.
Possiamo garantirvi che non solo è fattibile ma anche che è un’esperienza unica in grado di arricchire non soltanto noi adulti ma anche i nostri figli.
Il consiglio che sentiamo di darvi, se avete bambini dai due anni in su’ è quello di progettare insieme a loro le giornate.
” Bambini che ne dite se domani facciamo una piccola gita in bicicletta?
E che ne dite se le bici le andiamo a prendere su un’isoletta qui vicino e per andarci prendiamo una barca? “
Potreste rimanere a bocca aperta sentendo da parte loro, come risposta, un fragoroso: “siiiiiii”.
Non dimenticatevi di portare tutto quello che potrebbe servirvi ad anticipare le loro esigenze: acqua a volontà, cappelli per proteggersi dal sole cocente, frutta fresca, panini o tramezzini, biscotti, succhi di frutta, teli da spiaggia, costumi, protezione solare, vestiario di ricambio, qualche foglio e colori per farli disegnare, giochi in scatola, insomma tutto quello che può ricaricarli nei momenti di “noia” o stanchezza.
Noi ad esempio portiamo sempre degli albi illustrati con noi, delle costruzioni in legno e dei libri da colorare. Il più delle volte questi piccoli accorgimenti ci han permesso di spezzare degli spostamenti con delle soste pensate appositamente per loro.
La chiesa Madre San Lorenzo a Malfa utilizzata per fare una piccola sosta e per rifocillare i bambini.
ISOLA DI SALINA
Salina, seconda isola dell’arcipelago eoliano per estensione, seconda solo a Lipari, è anche l’isola più verde: proprio per questo viene anche chiamata il giardino delle Eolie.
Dominata dal monte dei Porri e dal monte Fossa delle Felci, due vulcani estinti, è perfetta per gli amanti del trekking, come mio marito Antonello, che non si è lasciato scappare l’occasione di raggiungere la vetta del monte delle Felci.
pollara: sulle scene del film il postino con Massimo Troisi
La celebrità di Salina deriva in buona parte dal fatto di aver fatto da scenario al film Il postino con Massimo Troisi.
Pollara, all’estremità occidentale di Salina, va vista senza ombra di dubbio all’ora del tramonto: momento in cui il sole, scompare dietro i profili di Alicudi e Filicudi.
Tramonto a Pollara
Salina è stata da noi scelta come tappa per soggiornare ed ancora oggi, ripensandoci la trovo una soluzione molto sensata per le famiglie.
Salina: da non perdere la località di Rinella
Con un taxi, dal porto di Santa Marina di Salina, per la cifra di circa 40 euro abbiamo raggiunto la spiaggia di Rinella: l’unica spiaggia di sabbia nera dell’intera isola.
Ecco perché vi ho anticipato di fare attenzione agli orari dei traghetti e al porto in cui arriverete perché a Salina di porti ce ne sono due e non sono raggiungibili a piedi, con le valigie, senza auto con i bambini!
Andare a dormire cullati dal rumore delle onde che si infrangono dolci nella baia non ha prezzo. Svegliarsi ed avere il panorama delle acque della baia tutte per noi è qualcosa che non cancelleremo probabilmente più dalla nostra mente e dal nostro cuore.
Portate i bambini sulla spiaggia di Rinella e li renderete felici!
Sabbia nera vulcanica, piccoli sassolini, acqua abbastanza bassa li intratterranno per ore ed ore. Anzi, la vera difficoltà sarà convincerli ad andare via.
La spiaggia di Rinella è l’unica spiaggia di sabbia dell’isola Salina
come muoversi all’interno di salina
L’intera isola si gira molto bene con i mezzi pubblici (autobus).
Si possono così raggiungere i comuni di:
Santa Marina Salina (Lingua, piccolo borgo di pescatori situato proprio davanti a Lipari ne è una frazione)
Malfa (borgo prettamente rurale con la sua perla Pollara)
Leni. Quest’ultimo sorge tra i due monti dell’isola ( il Monte dei Porri e e il Monte Fossa delle Felci) e il secondo porto di salina, Rinella, appartiene proprio a questo comune.
Scalo a Malfa mentre con l’autobus raggiungevamo Pollara
Solo in un paio di occasioni ci siamo trovati “costretti” a chiamare un taxi: all’arrivo, per via degli orari, e dopo la seconda visita a Pollara causa bambini addormentati in un ristorantino a Malfa.
Girovagando per l’isola resterete colpiti dalle distese di vitigni di Malvasia e dalle piante di capperi. Entrambi sono tra i prodotti più tipici delle Eolie.
salina: se siete a Rinella impossibile non fare sosta da pa.pe.rò.
Se deciderete di vedere Salina non dimenticatevi di fare una colazione da re da Pa.Pe.Rò., ottimo tutto: dalle granite con o senza panna, alle brioche siciliane, passando per la gastronomia anche d’asporto.
Le granite con vista da Pa.pe.rò. Rinella, Salina
E se siete tipi da aperitivo o da dopo cena consiglio anche di assaporarlo in versione cocktail bar!
Salina e le granite migliori: da Alfredo a lingua
Un altro posticino da non perdere, se siete veri degustatori seriali di granite siciliane come noi, è senz’altro Da Alfredo: un leggendario locale di Lingua.
La celebrità delle granite di Alfredo è nota in tutto l’arcipelago eoliano. E’ anche un’ottima tappa per refrigerarsi dalla calura estiva e per rinfrescarsi insieme ai bambini sotto gli ombrelloni della struttura o per mangiare qualcosa di più sostanzioso come il pane cunzato.
Se andrete da Da Alfredo l’unica indecisione che vi tormenterà sarà scegliere il gusto della granita da degustare! Alla fine noi le abbiamo volute provare quasi tutte: granita ai Gelsi, ai fichi d’India, alla Mandorla, al Pistacchio e alla Pesca!
A Salina posso dire di averci lasciato il cuore.
Arancino di Pa.pe.rò. preso d’asporto e degustato sulla spiaggia di Rinella dove abbiamo alloggiato
ISOLA DI LIPARI
Lipari è l’isola più grande dell’arcipelago eoliano, custode di testimonianze archeologiche uniche al mondo, è avvolta in una natura selvaggia che si trasforma in deliziose spiagge sassose lungo le sue costiere frastagliate.
Arrivati al porto di Lipari si può raggiungere il castello di Lipari, sede del museo archeologico eoliano e della basilica di San Bartolomeo.
Purtroppo non siamo riusciti a visitarli con i bambini per questioni organizzative: avevamo poco tempo a disposizione per cui abbiamo deciso di fare tappa al Belvedere Quattrocchi e alle spiagge bianche.
Se siete amanti dei tramonti sul mare approfittate del calare del sole per raggiungere il Belvedere Quattrocchi: potrete così ammirare il versante sud-occidentale dell’isola tingersi di rosa.
La vista panoramica dal Belvedere Quattrocchi, Lipari
Come vi dicevo sopra, Lipari è impossibile da vedere tutta in giornata, soprattutto se tra le priorità avete quella di rilassarsi qualche ora in una delle sue bellissime spiagge.
Arrivati al porto abbiamo subito deciso di noleggiare una macchina da Marcello, seguendo il consiglio di un marinaio incontrato sul traghetto, in uno dei tanti negozi che affittano automobili e scooter.
Ci siamo diretti così alla scoperta delle Spiagge Bianche.
Queste spiagge sono raggiungibili soltanto tramite una ripida scalinata che inizia proprio sul bordo della strada provinciale 180.
La spiaggia è una delle piu’ belle di Lipari e già durante la discesa si intravede lo scenario che si sta per raggiungere.
I bambini non si sono lamentati (al contrario di me) e sono scesi e poi risaliti da soli. Io ho faticato, son sincera. Però posso anticiparvi che ne è valsa la pena!
Le spiagge bianche di Lipari, una delle spiagge piu’ belle dell’isola
Se avete dei neonati con voi, l’ideale, come sempre del resto per nostra esperienza, è quello di avere una fascia o un marsupio per portarli comodamente.
Nella spiaggia ci sono alcuni stabilimenti balneari per poter mangiare o bere qualcosa, o semplicemente sorseggiare un caffè o prendere un ombrellone.
Per il pranzo al sacco abbiamo deciso di fare scorta di arancini, pane cunzato, pitoni e calzoni in una delle più rinomate gastronomie di Lipari: Mancia e Fui. Tutto davvero ottimo, soprattutto se mangiato con il panorama del Belvedere Quattrocchi.
Arancino di Mancia e Fui degustato davanti al panorama del Belvedere Quattrocchi
ISOLA DI STROMBOLI
Stromboli è l’isola più orientale dell’arcipelago eoliano. Arrivando a Stromboli non si può che rimanere subito folgorati dalla sagoma del vulcano Stromboli, uno dei più attivi al mondo.
Stromboli per noi non merita soltanto di essere vista con la classica visita in giornata.
Stromboli va vissuta, adorata, calpestata, annusata, ammirata e per farlo ti consiglio già di pensare di pernottarci almeno un 2/3 notti.
La Sciara del fuoco
Una lunga colata lavica di un colore indefinito tra il grigio e il nero che si tuffa luccicando nel Mar Tirreno.
La Sciara prende origine da ben tre crateri del vulcano.
Avvicinandosi mediante trekking si possono vedere il magma ed il materiale incandescente che la compongono.
Oppure la si puo’ ammirare comodamente mediante un’escursione privata in gommone con skipper.
La nostra escursione con i bambini, via mare, per vedere la Sciara del Fuoco
Io, Antonello e i bambini abbiamo optato per questa soluzione, non proprio economica, ma decisamente unica.
Se invece siete amanti del trekking, potete sempre decidere di fare un’esperienza “ravvicinata” con il vulcano attraverso la salita al cratere.
Vi avviso subito però: è una salita abbastanza faticosa, che inizia due/tre ore prima del tramonto e permette di raggiungere la cima di notte in modo da godere meglio dello spettacolo naturale dei fuochi d’artificio stromboliani.
Ovviamente in base all’intensità dell’attività stromboliana varia anche la quota raggiungibile in escursione percorribile tra l’altro soltanto con una guida vulcanologica autorizzata.
Al momento non è possibile fare questo tipo di escursione e raggiungere la cima ma si può arrivare soltanto fino al punto panoramico a 300 mt slm sopra al ristorante dell’Osservatorio.
Antonello ha optato per questa camminata che non prevede l’obbligo di guida.
la casa rossa di Rossellini e ingrid bergman- chiesa San Vincenzo Stromboli
Percorrendo a piedi i vicoli che, dal mare, salgono e portano al centro incontrerete tanti negozietti, alcuni punti che vendono escursioni in barca (come la Sciara del fuoco via mare), una farmacia, molti ristoranti e alcune gastronomie che fanno anche l’asporto.
Una volta arrivati alla Chiesa di San Vincenzo, lì vicino oltre a godere di una bellissima spiaggia, potrete rivivere la storia d’amore tra Ingrid Bergman e Rossellini, ma soprattutto le scene del film neorealista: “Stromboli Terra di Dio”, del 1948. Ancora oggi, la casa rossa della Bergman attira molti visitatori.
La casa rossa di Ingrid Bergman e Rossellini per rivivere le scene del Film Stromboli (Terra di Dio)
la biblioteca di stromboli
Abbastanza nascosta tra i vicoli dell’isola di Stromboli la biblioteca merita comunque di essere scovata.
Centro culturale dell’Isola, fondata dall’associazione “scuola in mezzo al mare”, rappresenta ancora oggi uno dei punti più importanti d’aggregazione sull’isola.
Le attività della biblioteca si muovono in sinergia con la scuola pubblica. Al suo interno i volontari sono riusciti a catalogare circa 2000 volumi, di cui 750 per bambini e ragazzi.
Pace e cultura si respirano nella Biblioteca di Stromboli
libri su stromboli
Prima di andare a dormire, ogni sera, a Stromboli io e Antonello ci siamo concessi il piacere di una lettura a tema Stromboli. Ci siamo procurati alcuni libri su questa isola magica.
Se vi piace l’idea di entrare nello spirito di un posto sicuramente vi farà piacere annotarvi qualche titolo tra quelli che vi sto per consigliare.
L’isola che brucia di Gianni Farinetti edito da Feltrinelli
Ti voglio a Stromboli di Alberto Acciarri edito da Edizioni AC
A Stromboli di Lidia Ravera edito da Editori Laterza
A Stromboli di Lidia Ravera
trattoria ai gechi
Per una cenetta romantica, il posto perfetto anche se, senza vista mare. La professionalità dello staff, la cura per i dettagli dall’arredamento agli accessori, lo rendono un posto molto chic. Non per questo il cibo non è ottimo. Consiglio sempre il pescato del giorno. Buona anche la scelta dei vini e dei dessert.
Noi siamo riusciti ad andarci e a starci bene anche con tre bambini piccoli, nonostante il locale sia un pochino fuori mano, non così tanto però da essere raggiunto a piedi.
Trattoria ai Gechi, Stromboli
ginostra
Raggiungibile solo via mare, questo minuscolo paesino arroccato alle pendici del vulcano, è abitato da meno di trenta persone. Ginostra, priva di illuminazione pubblica e di acqua corrente, è un luogo senza tempo, che attrae viaggiatori solitari in cerca di una tranquillità pura, vera e incontaminata.
A Ginostra i ritmi lenti e i brontolii del vulcano la fanno da padrona. Il suo porticciolo Pertuso è il più piccolo al mondo.
Noi l’abbiamo raggiunta via mare, durante l’escursione con la barca privata di Bartolo. Mentre Antonello a piedi ha raggiunto la Chiesa di San Vincenzo, io e i bambini ci siamo intrattenuti nelle Piscinette. Piccole piscine naturali adiacenti il porto.
Le piscinette di Ginostra
Sicuramente Ginostra non è una meta consigliata a chi è in cerca di vita mondana e nemmeno per chi ha bambini piccoli. Per acquistare beni di prima necessità si può contare solo su due botteghe e per cenare fuori offre non più di due ristoranti.
Ciò nonostante nel villaggio esistono svariati affittacamere e B&B.
Indice forse del fatto che l’uomo di oggi, troppo stressato dalla vita frenetica e dal lavoro, è sempre più in cerca, durante i suoi viaggi, di quel rapporto autentico con la natura selvaggia e con la lentezza di tempi ormai perduti.
cena all’osservatorio di Stromboli
La punta di diamante della nostra vacanza alla scoperta di Stromboli è stata cenare all’Osservatorio di Stromboli.
Una pizzeria all’aperto, a lume di candela, in cui poter gustare anche altre ricette della cucina eoliana.
Sotto un cielo buio pesto, intercalato solo da tanti piccoli puntini luminosi (le Eolie hanno un cielo stellato pazzesco), gli sbuffi di Iddu sono i veri protagonisti dell’esperienza enogastronomica all’Osservatorio di Stromboli.
Cena a lume di candela presso l’Osservatorio di Stromboli mentre Iddu ogni 10 minuti circa erutta
Le eruzioni vulcaniche si susseguivano abbastanza regolari e prevedibili, ogni 7-15 minuti al massimo. Noi eravamo al nostro tavolo, illuminato da un fioco lume di candela, e a far da cornice a quel posto surreale, soltanto schizzi di lava incandescente e lapilli in lontananza.
Godere dello spettacolo naturale del Vulcano Stromboli mentre si sta cenando sotto un cielo di stelle, davvero, non ha prezzo.
Come ci si arriva all’Osservatorio di Stromboli meriterebbe un articolo a parte. Vi voglio lasciare con la curiosità.
Vi anticipo solo che il transfer andata e ritorno da Piscità all’Osservatorio è offerto gratuitamente dal ristorante stesso. Ma il conducente non disdice, ovviamente, qualche mancia.
Il vulcano Stromboli
Alto oltre 900 metri ed emerso dal mare 160.000 anni fa il Vulcano Stromboli viene visitato ogni anno da migliaia di persone attratti soprattutto dal fascino delle sue eruzioni.
La sua attività eruttiva si manifesta costantemente a distanza di pochi minuti (lo scorso anno, quando ci siamo stati noi, era più o meno cadenzata ogni 10-15 minuti).
I getti di lapilli ardenti e la lava (visibili soprattutto in notturna) regalano ai visitatori scenari irreplicabili, che rendono l’esperienza di viaggio su quest’isola davvero senza eguali.
Le eruzioni stromboliane, sebbene possano sembrare provenire da un unico cratere, sono generate in realtà da tre bocche eruttive, proprio al di sopra della Sciara del Fuoco, attraverso la quale arrivano a spegnersi fino al mare.
Ultimo giorno a Stromboli
ISOLA DI VULCANO
L’isola di Vulcano è stata il mio primo grande amore, infatti da quando abbiamo i bambini ci siamo già andati due volte.
(Poi si sono aggiunte alla lista dei posti del cuore anche Salina e Stromboli.)
Vulcano è l’isola dell’arcipelago delle Eolie più vicina alla Sicilia. Motivo per cui ci eravamo già stati in giornata facendo andata e ritorno da Milazzo.
Assolutamente da vedere attraverso un’sescursione a piedi, se siete amanti di trekking, il gran cratere di Vulcano: un paesaggio lunare, con fumo e cristalli di zolfo.
Vulcano ed il suo paesaggio lunare
Nella parte meridionale dell’isola c’è la frazione di Gelso: pace e silenzio sono garantiti.
Un tempo luogo sicuro dell’isola, lontano dalle eruzioni, oggi attrae visitatori per la baia di acqua limpida al cui molo attraccano piccole barche di pescatori.
Ad aumentarne il fascino le poche case bianche, la spiaggia di sassi, la chiesa ed un faro abbandonato. Se pensi di andarci, prenota con un pò di anticipo alla trattoria da Pina.
Altra attrazione imperdibile di Vulcano sono i fanghi termali. Il forte odore di uova marce sarà il primo richiamo che il vostro naso percepirà appena metterete piede sul porto di Levante di Vulcano.
Le terme naturali di Vulcano
Proseguendo a piedi proprio dietro il faraglione che domina la zona degli imbarchi vi troverete davanti il laghetto di fango sulfureo: una piscina termale a cielo aperto.
Lo scorso anno la zona era posta sotto sequestro per cui ci siamo accontentati di godere comunque delle spiagge delle acque calde, proprio adiacenti alla località termale e accessibili gratuitamente
Località Spiagge Calde, Vulcano
Com’è l’acqua alle Isole Eolie (ti starai forse chiedendo)?
Diciamo che sulla mia pelle ho nuotato in acque ben piu’ gelide, ad esempio nelle isole della Grecia ho avvertito molto più freddo!
Alle Eolie, molte spiagge, hanno dei fondali digradanti e quindi la temperatura dell’acqua non risulta così fredda come può sembrare!
Inoltre il nome “spiagge delle acque calde” non è stato dato così a caso…
In questo punto le acque del mare vengono invase dalle fumarole sottomarine del centro termale naturale adiacente, il bollente vapore mischiato alle acque marine consente di fare un idromassaggio naturale ed un bagno nel mare con una temperatura dell’acqua decisamente piacevole!
Hai mai provato a farti un bagno al mare con l’acqua calda e che sa di zolfo? Esperienza unica per chi come me, trova l’acqua del mare fredda anche ad agosto!
località Vulcanello
La Zona di Vulcanello, ricca di resort alberghieri in cui poter comodamente soggiornare, si è formata in seguito ad una serie di eruzioni che han permesso all’isolotto di Vulcano di collegarsi all’isola principale.
La piscina a sfioro del Vulcano Blu Residence
In principio Vulcanello era un’isola a se stante. Oggi invece grazie all’istmo di Vulcano, Vulcanello e Vulcano sono collegate.
Dove si trova Vulcanello?
Vulcanello non dista troppo dal porto di Vulcano, dalle famose spiagge nere, dalle spiagge delle acque calde e dal centro termale di Vulcano.
Nella zona dell’istmo che collega Vulcano a Vulcanello si trova la parte più servita di negozi, resort, appartamenti, punti di ristoro, punti di noleggio auto e scooter dell’isola.
Sempre da qui potrete pensare di prenotare telefonicamente una squisita cena da Maria Tindara.
Ingresso esterno del ristorante Maria Tindara a Vulcano Piano
Il ristorante mette a disposizione anche un transfer gratuito per raggiungere il locale stesso. Questo perché si trova un pò fuori mano, impossibile da raggiungere a piedi con dei bambini.
Più precisamente in zona Vulcano Piano. Potrete così degustare dei piatti tipici come l’agnello alla griglia, il coniglio in agrodolce, così come ottimi formaggi e verdure locali, oltre alla pasta fresca fatta in casa.
ISOLA DI ALICUDI
Alicudi è l’isola più occidentale dell’arcipelago eoliano.
Selvaggia e primitiva come poche, quest’isola, abitata da poche decine di persone, è completamente priva di strade.
Sull’isola di Alicudi tutto ancora si muove in groppa ad un asino lungo scalinate strette fatte di pietra.
Sulle Isole Eolie minori non è raro incontrare un asino come mezzo di trasporto
Alicudi è l’isola delle Eolie perfetta se ami la pace, la solitudine, la natura selvaggia o l’escursionismo.
L’isola di Alicudi si è guadagnata un posto di tutto rispetto nel panorama escursionistico italiano. Questo grazie ai circa 15 itinerari tracciati, ciascuno indicato da un cartello di diverso colore, alle strette mulattiere e ai sentieri che dal porto raggiungono tutte le contrade dell’isola ed il Filo dell’Arpa.
La sua vetta, Filo dell’Arpa, alta 675 metri, è raggiungibile attraverso ripide rampe di scalini.
Per raggiungerla si parte dal Porto di Alicudi per un totale di circa 4,5 km ed una durata complessiva di 5h.
Scalare la cima della vetta di Alicudi vi permetterà di godere della vista mozzafiato del panorama dell’arcipelago.
Se questa “scalata” vi spaventa, o se, come nel nostro caso, avete bambini tanto piccoli potreste sempre optare per raggiungere, dal porto, la chiesa di San Bartolo.
In meno di 20 minuti la si raggiunge e dal suo terrazzo è possibile scattare bellissime fotografie a Filicudi e a Salina, che si intravedono tra la vegetazione.
Penso sia superfluo parlarvi delle sue acque cristalline, vero?!
Noi abbiamo deciso di visitare Alicudi e Filicudi in giornata attraverso un tour privato noleggiando un gommone con skipper.
La sceltanon è affatto economicama, se paragonata al tipo di esperienza che ci ha permesso di fare, è sicuramente consigliata.
Avrete così a disposizione uno skipper che vi farà da “autista” e anche un pò da “guida” e vi permetterà di raggiungere delle calette altrimenti inaccessibili mediante trekking con dei bambini piccoli.
In questo modo, grazie ai giubbini di salvataggio, Publio è riuscito a tuffarsi e a raggiungere a nuoto, insieme ad Antonello, la spiaggia della Bazzina.
Spiaggia della Bazzina, Alicudi, raggiunta via mare
ISOLA DI FILICUDI
L’isola di Filicudi è stata la prima isola dell’arcipelago delle Eolie ad emergere dall’acqua all’incirca 246.000 anni fa.
Anche quest’isola si offre in tutta la sua bellezza agli amanti di escursionismo con i suoi itinerari che dal porto di Filicudi raggiungono il villaggio abbandonato di Zucco Grande prima e il Monte Fossa Felci, poi.
Nel riscendere si può fare tappa nella bellissima spiaggia di Pecorini a Mare, raggiungibile o così, a piedi, o via mare, tuffandosi dal gommone, come nel nostro caso.
Questa spiaggia dispone dell’unico stabilimento balneare dell’isola che noleggia lettini e prepara alcuni piatti freddi ed estratti.
Sempre dal gommone siamo riusciti a vedere e a nuotare nelle acque della Grotta del bue marino. Difficilmente raggiungibile diversamente con tre bambini piccoli.
Grotta del Bue Marino, Filicudi, raggiunta via mare
ISOLA DI PANAREA
Panarea è la più piccola delle isole delle sette sorelle.
D’estate diventa meta mondana, esclusiva e glamour del jet-set internazionale.
Proprio per questo motivo, anche se a malincuore, dovendo scegliere abbiamo deciso di escludere proprio lei nel nostro ultimo tour alle Isole Eolie. Da vivere assolutamente se si viaggia, invece, in coppia o in gruppo di amici perché delle Eolie è senz’altro l’isola che offre una movida degna di nota.
Intorno a Panarea si innalzano cinque isolotti (Dattilo, Lisca Bianca, Basiluzzo, Lisca Nera e Bottaro) a formare un ulteriore arcipelago nell’arcipelago eoliano.
Da vedere sull’isola di Panarea il museo archeologico eoliano e il museo diffuso, quest’ultimo, ricavato in una vecchia casa di pescatori, contiene cartine, pannelli e vari oggetti della tradizione eoliana; nel giardino ci sono tutte le specie vegetali tipiche dell’isola.
Per quanto riguarda le spiagge ci tengo comunque a segnalarti:
Cala Zimmari: l’unica spiaggia di sabbia di tutta Panarea. Ricorda però che bisognerà alzarsi di buon’ora per sperare di trovare un posticino liberoa. Questa spiaggia, simile ad una mezzaluna, è situata tra le rocce e gode di un fondale basso e di una ricca vita marina. Ottima per concedersi delle lunghe nuotate.
Spiaggia della Calcara: spiaggia raggiungibile attraverso un sentiero ripido immerso tra gli arbusti. Questa spiaggia nei mesi centrali estivi, ovvero luglio e agosto, è sempre molto affollata. Uno dei motivi è che alle spalle della spiaggia fuoriescono i gas solforosi delle solfarole, a testimoniare la presenza di un antico cratere.
Cala Junco: un mare color turchese rende questa spiaggia la piu’ pittoresca cala dell’isola di Panarea. Ricca di insenature si presta ad attività in solitaria di snorkeling.
Noleggiando un gommone o affidandosi ad una delle agenzie che organizzano escursioni in barca potrai raggiungere le spiagge degli isolotti del mini arcipelago. Dattilo, il piu’ vicino alla costa dell’isola, con la sua spiaggia delle Guglie. Oppure Lisca Nera e Bottaroi cui fondali custodiscono un vecchio relitto di una nave inglese affondata nell’800. Proprio per questo sono un punto di immersioni molto frequentato.
QUEL E’ IL PERIODO MIGLIORE PER ANDARE ALLE ISOLE EOLIE?
Noi, per motivi di lavoro, siamo sempre stati alle Isole Eolie nel mese di Settembre. In questo periodo, pur non essendo ancora per le isole bassa stagione, può capitare, di dover affrontare qualche piccola rinuncia.
Un piccolo esempio: il famoso cocktail bar da Jo, sulla spiaggia di Rinella, non fa piu’ l’orario serale! Niente cocktail sulla spiaggia nel periodo in cui siamo stati noi! Come cala il sole nella baia, visti i pochi turisti, il bar chiude.
I collegamenti tra le isole vedono una riduzione della frequenza delle corse disponibili.
Anche gli stessi mini market iniziano ad essere meno riforniti.
Se si è in grado di rinunciare a queste piccole privazioni, direi che Settembre è un mese perfetto, insieme a Giugno.
A GIUGNO i turisti non hanno ancora preso d’assedio le isole. Le si può vivere godendo ancora di alte temperature, come se fossero tutte per noi.
Lo stesso capita a Settembre: ci si riesce ad immergere nella vera vita isolana.
I rapporti con le persone del posto si fanno più intensi:
La frenesia, tipica dei mesi di Luglio e Agosto, lascia il posto ad un ritmo che inizia a rallentare.
LINK UTILI ISOLE EOLIE: APPUNTI DI VIAGGIO
Per prenotare il traghetto che vi condurrà alle Eolie consultate directferries.it .
Se, invece, andate a Pollara potreste riuscire a vedervi il film il Postino mentre sorseggiate un’ottima Malvasia presso l’Oasi Snack Bar. A Malfa (Isola di Salina) abbiamo cenato molto bene sia nella pizzeria U Cucunciu che nella trattoria A Quadara.
Noleggiando degli scooter o delle auto è possibile raggiungere dal porto di Vulcano la località Punta Gelso. Qui potrete prenotare un pranzetto delizioso alla Trattoria da Pina. Rimanendo invece vicini al porto di Vulcano non lasciatevi sfuggire (se aperte al pubblico) i Fanghi Termali naturali di Vulcano e le spiagge delle Acque Calde. A Vulcano abbiamo soggiornato al Vulcano Blu Residence.
Non troppo distanti, a piedi sono raggiungibili anche le Spiagge Nere, molto ben attrezzate quando si viaggia con bambini.
Per una serata diversa e più autentica con i sapori tipici della tradizione prenotate presso il ristorante Maria Tindara, sarà loro premura pensare al transfer.
a stromboli
Escursioni in barca con lo stromboliano doc Bartolo.
Una cena la dovete assolutamente fare presso l’Osservatorio di Stromboli potrete così ammirare i fuochi d’artificio naturali dell’attivissimo Vulcano Stromboli.
Noi per comodità, a Stromboli, abbiamo preferito soggiornare all’Hotel Ossidiana. Raggiungibile a piedi comodamente, in alternativa ci si può far condurre in hotel da speciali golf car. I bambini si divertiranno un sacco.
Per farti un’idea di tutto quello che ti abbiamo illustrato nel nostro articolo puoi sempre passare dalle stories in evidenza che trovi sul mio profilo Instagram mum_needs_coffee e seguirmi per altre avventure e tanti altri consigli di viaggio.
Per qualsiasi informazione lasciatemi pure un commento all’articolo, sarò felice di rispondervi! Se invece volete siete liberi di condividerlo ad un amico, sui vostri social o di targarmi se deciderete di visitare alcuni dei posti qui suggeriti circa le Isole Eolie!
Per palette di colori si intende letteralmente “tavolozza di colori”. Proviamo ora a capire meglio cosa significa avere una palette di colori che rispecchi noi o il nostro brand!
Questo articolo fa per te se hai intenzione di crearne una per poter comunicare al meglio attraverso la tua immagine visiva!
Ti servirà banalmente anche per rendere più omogeneo il tuo Feed di Instagram!
Per arrivare alla scelta dei colori che comporranno la tua palette bisogna prima capire come i colori stessi interagiscono tra loro (non tutti i colori stanno bene vicini, lo sapevi?!) ma soprattutto cosa essi comunicano!
Quali sono i colori che ti piacciono maggiormente?
Prova a rispondere a queste semplici domande:
Quali colori utilizzo maggiormente nella scelta dei miei outfit?
Quali colori predominano all’interno di casa mia?
Da quali colori sono sempre attratta?
Solitamente viene naturale avere delle preferenze per quel che riguarda i colori.
Prova a farci caso, nella tua vita di tutti i giorni forse stai già mettendo in atto le tue preferenze cromatiche e non te ne sei mai accort*!
Io ad esempio per quanto riguarda l’arredamento, l’organizzazione così come per gli abiti ho notato che ci sono colori che non prendo mai neppure in considerazione!
Se vuoi te li dico, ma è una scelta davvero soggettiva.
Prova ad ascoltarti e a capire quali colori fanno parte della tua storia, della tua vita e vedi se rispecchiano anche tutti gli acquisti che solitamente fai!
Io ad esempio ho quasi bandito il viola, il blu elettrico, l’arancione ed il verde acido!
Hai mai pensato a: cosa caratterizza maggiormente un’immagine?
Ogni immagine è in grado di veicolare un messaggio e al tempo stesso lo fa attraverso le emozioni che evoca in noi. Ma cosa c’è molto spesso dietro a questo meccanismo inconscio? La scelta dei colori.
la palette di colori come scelta comunicativa
Si pensa spesso, erroneamente, alla palette di colori come ad un qualcosa di puramente estetico.
Un qualcosa in più, una sciccheria, che va a donare grazia ad un feed Instagram, ad un Blog o a determinati canali che utilizziamo quotidianamente per esprimere noi stessi o il nostro brand.
Posso garantirti che non è questo, o meglio, non è soltanto questo!
(Un grafico saprà bene di cosa sto parlando)!
La scelta di una palette di colori è parte integrante del processo che andrà a definire tipologia, tono di voce e messaggio della nostra comunicazione!
Sfruttando la parte visual della nostra immagine andremo a rinsaldare, confermare, veicolare il nostro messaggio in maniera sincrona a quella che è la nostra comunicazione verbale o scritta.
Le immagini hanno il potere di attrarre ed incuriosire l’interlocutore ma anche quello di comunicare. Proprio per questo non dovremmo mai trascurare il loro valore in nessuno dei nostri canali di comunicazione (Blog, Instagram, Pinterest, e-commerce, etc.).
Quante volte guardando un’immagine ci sentiamo pervasi da un’emozione, iniziamo a pensare in maniera libera, o cambiamo stato d’animo?
Questo è il potere comunicativo che dobbiamo saper gestire perché non sono solo i testi a parlare, anche le immagini parlano!
la psicologia dei colori
Forse avrai già sentito parlare di psicologia dei colori. Questa disciplina nasce proprio dal fatto che i colori riescono a stimolare la nostra mente! In che modo? Andando a toccare emozioni e stati d’animo specifici. Questo campo d’interesse della psicologia noto come cromoterapia viene addirittura utilizzato, come terapia, in alcune tipologie di disturbi psicologici proprio in virtù del fatto che ogni colore determina, a livello cerebrale, uno stimolo diverso.
Alcuni esempi di comunicazione attraverso i colori
La scelta di utilizzare colori caldi o colori freddi avrà ripercussioni importanti nel determinare nell’osservatore finale un tipo di risposta emotiva piuttosto che un’altra.
Se ci pensiamo un attimo, un colore freddo, come il blu, andrà a veicolare una sensazione di calma, mentre uno come il rosso (quindi un colore caldo) susciterà energia.
Se nella mia palette colori avrò predominanza di blu sicuramente andrò ad infondere nell’osservatore finale calma, fiducia.
Viceversa con una palette colori fondata sul rosso il messaggio che arriverà sarà quello di energia, passione, forza.
Tra i colori caldi ci sono anche: il giallo, il giallo-arancio, l’arancio, il rosso-viola.
Altri colori freddi, invece, sono: il viola, il blu-viola, il blu-verde, il verde, il giallo-verde.
la ruota dei colori
La ruota di colori ti permetterà di vedere come sono distribuiti i colori all’interno di un cerchio. Muovendoti al suo interno in senso circolare potrai individuare i cosiddetti colori analoghi che utilizzati insieme generano armonia.
Se ci muoviamo all’interno della ruota dei colori in direzione opposta ci troveremo di fronte due colori complementari.
Nella ruota dei colori, i colori sono in divisi in:
primari (i colori rosso, giallo e blu)
secondari (i colori che si generano mescolando i colori primari) sono dunque l’arancione, il verde ed il viola
terziari (i colori che si creano mescolando i primari con i secondari che si trovano adiacenti sulla ruota dei colori).
Questi colori, con l’aggiunta del bianco, del grigio o del nero possono dar luogo ad ulteriori tinte, tonalità, gradazioni.
La ruota dei colori
come si possono combinare i colori in maniera armonica?
COLORI COMPLEMENTARI
Sono spesso i più difficili da utilizzare insieme perché spesso generano un contrasto molto forte e difficile da gestire.
Un piccolo escamotage è quello di utilizzare uno dei due colori con un livello di saturazione decisamente inferiore rispetto al complementare.
ARMONIA TRIDICA
L’armonia tridica la si ritrova quando si vanno ad utilizzare tre colori che si trovano equidistanti nella ruota dei colori come inscritti dentro ad un triangolo.
ACCOSTAMENTI TETRADICI
In questo caso si vanno ad utilizzare quattro colori all’interno della ruota dei colori, inscritti negli angoli di un rettangolo o di un quadrato.
COLORI ANALOGHI
Si realizza impiegando tre colori che si trovano vicini nella ruota dei colori.
COLORI MONOCROMATICI
Si andranno, in questo caso, ad utilizzare differenti tinte, tonalità o gradazioni di uno stesso colore.
L’armonia dei colori: colori analoghi, colori complementari, triade, tetrade, monocromatica
esercizi per identificare la propria palette di colori
A questo punto non ci resta che mettere in pratica quanto visto e approfondito in quest’articolo. Il mio personale consiglio è quello di andare a creare delle bacheche su Pinterest ( se non lo hai ancora fatto ti consiglio di leggere TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SU PINTEREST) ma andrà bene anche creare un progetto su Canva o banalmente utilizzare un foglio da lavoro come word.
La prima cosa da fare è prendere nota di alcune possibili palette di colori che vorremmo andare a creare.
Se non riusciamo da subito ad identificarne una, prendiamoci del tempo e facciamo delle prove.
Esercitati ad utilizzarne più di una testando le diverse possibilità di combinazioni di colori che ti ho appena illustrato.
Al di là dello strumento che decidi di utilizzare (Canva, Word, Pinterest, App di preview come Unum o Plann) crea diverse bacheche (andrebbe bene lo stesso farla cartacea) ed inserisci al loro interno delle immagini salvate o da Google immagini o dalla gallery del tuo telefono o da Pinterest o da Instagram stesso. Eccone un esempio realizzato con Canva.
Esempio di Palette di colori realizzata con Canva
Scegli tre o al massimo quattro colori e alterna all’interno di queste bacheche delle immagini che rispettino i colori che hai deciso di testare.
Avrai così più combinazioni di moodboard che potranno seguire lo schema dei colori complementari, l’armonia tridica, l’accostamento tetraedrico o quello dei colori analoghi.
Tutto a questo punto ti sembrerà molto più chiaro e soprattutto riuscirai a capire quali sono i colori che maggiormente ti ispirano, ti attraggono o semplicemente riescono a comunicarti qualcosa.
Ora non ti resta che riflettere sul tipo di comunicazione e sul tono di voce con i quali intendi rivolgerti al tuo pubblico e da qui in poi scegliere che tipo di comunicazione visiva vuoi per te, il tuo Brand o il tuo Personal Brand.
Quali sono i colori da cui sei maggiormente attratt*? Ti va di dirmelo nei commenti?
Manca davvero pochissimo a Pasqua e ancora non hai pensato alle decorazioni pasquali?
Niente panico! Ci penso io!
Di cosa hai bisogno? Solamente di un chiodino, di alcune uova, di un pennarello nero indelebile, di alcune piantine o di qualche fiore di campo appena colto. Nulla piu’.
Il risultato che andrai ad ottenere sarà davvero trendy e molto chic ma soprattutto sarà in grado di stupire chiunque!
In fondo all’articolo ti lascio delle belle immagini scattate da me da poter utilizzare o come sfondo per il telefono o per inviare dei messaggi di auguri davvero trendy in grado di stupire e conquistare chiunque con la magia della Pasqua!
come realizzare dei segnaposto pasquali con un pennarello indelebile
La prima cosa da fare sarà prendere le nostre uova ed effettuare un foro sull’estremità superiore dello stesso.
Ecco perché ti ho già anticipato che ci sarebbe servito un chiodino.
Dobbiamo eseguire questo passaggio con molta delicatezza, altrimenti si corre il rischio di rompere l’uovo.
A seguire ripetiamo la stessa procedura nel polo opposto.
Adesso è giunto il momento di svuotare il nostro uovo. Andremo a soffiare con la bocca su uno dei due fori che abbiamo creato: in questo modo dal buchino opposto uscirà molto agevolmente tutto l’interno dell’uovo, ossia il tuorlo e l’albume.
Ora non ci resta che lavare per bene le uova e lasciarle asciugare all’aria. Il mio consiglio è quello di immergerle in acqua e aceto e di ripetere la parte in cui soffiamo su un buchino per agevolare ulteriormente lo svuotamento e la pulizia completa dell’interno del guscio.
Una volta asciugate all’aria o al sole le nostre uova sono pronte per esser decorate. Io per velocità ho preferito realizzare dei disegni molto minimal ma molto trendy con un semplice pennarello indelebile che avevo in casa.
Si trovano facilmente un po’ dappertutto tra l’altro!
In alternativa se abbiamo una bella grafia si puo’ tentare di scrivere i nomi dei partecipanti alla tavola di Pasqua a mano libera!
Oppure si puo’ pensare di dipigerli con degli acquarelli o delle tempere o dei colori acrilici.
Ecco una fotografia del risultato ottenuto.
Come realizzare dei segnaposto pasquali davvero originali con del verde (piantine o fiori)
Un’alternativa molto ecologica e molto green consiste nel far diventare le nostre uova pasquali dei piccoli vasi per far crescere i nostri germogli o le nostre piantine dell’orto.
Io avevo appena comprato dal vivaio alcune piantine di prezzemolo e di fragole.
Una parte l’ho utilizzata proprio per creare questi segnaposto davvero unici. Se non hai in casa nulla di tutto cio’ approfittane per fare una piccola passeggiata in campagna, ma son sicura che anche nelle aiuole cittadine tu possa trovare qualche piccolo fiorellino di campo o selvatico.
In alternativa puoi sempre rivolgerti ad una fioraia o andare da un vivaio.
In questo tutorial ad esempio la “nebbiolina” l’ho presa direttamente da un fioraio a me vicino.
Possiamo partire o dal segnaposto di prima ed allargare a mano il forellino superiore oppure farlo con delle altre uova. La procedura è la stessa. Cambia che dopo aver svuotato, lavato e fatto asciugare l’uovo si andrà ad allargare il buchino superiore per permettere l’inserimento di un po’ di terra e della nostra giovane piantina.
Come spiegato poco fa andrà benissimo anche inserire dei piccoli fiorellini di campo. In questo secondo caso il foro superiore potrà essere meno grande di quello necessario per alloggiare la piccola piantina.
Questo il risultato!
alcune belle immagini pasquali da utilizzare come sfondo per il tuo smartphone o da inviare come messaggio d’auguri per pasqua
Ed eccoci arrivati alla fine dell’articolo!
Come promesso ho pensato ad un piccolo regalo da farti per augurarti buona Pasqua!
Sono delle immagini che ho realizzato allestendo un piccolo set scenografico per fare alcune fotografie still life con i segnaposto pasquali appena realizzati.
Potrai utilizzarle come sfondo per il tuo smartphone oppure inviarle via whatsapp ad amici e parenti per augurargli buona Pasqua in maniera molto chic! Per salvarle ti basterà cliccare sull’immagine e fare aggiungi a rullino foto!
Dimmi che anche tu non ne puoi piu’ di quei messaggi standard che circolano a modi catene nei giorni di festa! Dobbiamo diffondere bellezza, sei d’accordo con me? Ecco allora spamma queste immagini in piu’ chat possibili!
Come ho realizzato questo set fotografico casalingo? Alcuni passaggi fondamentali:
ho utilizzato soltanto luce naturale senza pannelli riflettenti o diffusori
ho impiegato un tavolo in marmo che ho in sala da pranzo
ho preso un cartoncino 70*100 in cartolibreria per usarlo come base o fondale
ho riciclato un foglio molto grande di carta da pacchi color avanacome sfondo semplicemente incollandolo con dello scotch sul muro di casa
Spero che questo tutorial ti sia piaciuto! Se così fosse, ricordati che puoi sempre condividerlo sui tuoi canali social, su Facebook, su Whatsapp o su Pinterest! Ora ti ho davvero detto tutto, non resta che farti i miei piu’ sinceri auguri di una serena Pasqua.
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